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strade medievali



STRADE MEDIEVALI

Eredi degli oltre 100.000 km di strade romane, di norma lastricate e spesso in linea retta (con possibili pendenze di oltre il 20 per cento), le vie di comunicazione terrestri del Medioevo europeo erano povera cosa. Le sempre minori esigenze di reti di collegamento per scopi militari, amministrativi o commerciali, testimonianza della riduzione dei traffici mercantili, della frammentazione politica e della dislocazione delle strutture di dominio in Europa, si rifletterono nell'abbandono di innumerevoli tracciati, nell'assenza di manutenzione di molte altre strade e, più in generale, nella profonda trasformazione degli itinerari romani: da strade coerenti e a lunga distanza (ricostruibili grazie soprattutto alla Tabula peutingeriana, rappresentazione cartografica della rete stradale romana tra il IV e il V secolo) a una miriade di piccole strade che collegavano centri sparsi, conformandosi nuovamente, come le strade etrusche, all'andamento del terreno e prive delle stazioni di sosta e di vettovagliamento (mansiones, mutationes) che avevano contraddistinto gli itinerari, pubblici e privati, romani. La drastica riduzione degli scambi commerciali altomedievali mise definitivamente a rischio la maggioranza delle reti stradali di origine romana, tranne che in Italia. Da allora sino al Trecento inoltrato i grandi itinerari stradali furono davvero pochi, legati sia ai traffici mercantili sia alle direzioni di pellegrinaggio, verso Santiago de Compostela, Roma e anche Gerusalemme. I maggiori itinerari medievali furono la via Romea (o Francigena) che da Roma, via il Moncenisio o il Gran San Bernardo, portava in Champagne e sino alla Manica; la via Tolosana che tagliava la Francia meridionale da ovest a est sino alla penisola iberica; la via che grazie al passo del Brennero collegava la Germania a Venezia. Un'importantissima rivoluzione nella direttrice nord-sud ebbe luogo alla metà del Duecento quando la ricostruzione di un grande ponte permise l'apertura del San Gottardo. Contemporaneamente anche le strade dell'Europa centrosettentrionale aumentavano: al classico Hellweg, che da Dortmud raggiungeva Magdeburgo, si affiancò l'itinerario Lubecca-Münster-Stettino, mentre Praga, Breslavia, Leopoli e Kiev diventavano punti fermi di nuove vie di comunicazione terrestri.

G. Castelnuovo